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27 11 2012 | Rimini | Casa: 193 sfratti. Fossati (Cisl): E' allarme sociale. Responsabilità è anche del Comune

Martedì, 27 Novembre 2012

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Rimini | Casa: 193 sfratti. Fossati (Cisl): E' allarme sociale. Responsabilità è anche del Comune


La casa a Rimini “è un vero e proprio allarme sociale”, dice il segretario di Cisl Rimini, Massimo Fossati, sulla scorta di numeri che non lasciano ombra di dubbio. Nel 2012 tra gennaio e agosto sono state 949 le richieste di sfratto presentate all’ufficiale giudiziario, in 193 casi eseguiti con l’intervento della forza pubblica. Nello stesso periodo del 2010 le richieste erano state 753 e gli sfratti 146, nel 2011 786 e 163. A incidere nell’emergenza abitativa è il costo degli affitti. Tra le cause, la più incidente è quella della morosità.


Siamo un territorio dove il costo degli affitti incide pesantemente nel costo della vita delle persone. Anche nell’affrontare la crisi, la differenza la fa l’essere o il non essere proprietario della propria abitazione”. Per fare un esempio, il prezzo di un appartamento di 90 metri quadri a Rimini, nel raggio di non oltre un chilometro dal centro è di 850 euro al mese, poi ci sono le spese e quant’altro. “Oggi o si lavora in due o diventa molto complicato andare avanti”.


Guardando al Comune di Rimini, sono cresciute le richieste sia per il fondo affitti sia per l’edilizia residenziale pubblica. Se nel 2000 le richieste di contributi per l’affitto erano state 807 (accolte 706), nel 2010 i numeri sono più che raddoppiati: 2125 le domande, 1.976 quelle accolte. Sul fronte della case popolari se nell’anno 2001/2002 le domande ammesse in graduatoria erano state 828, nel 2011 si parla di circa 1.400.


Le responsabilità dell’emergenza abitativa sono sia dalla parte del privato, sia da quella del pubblico.
“Da un lato c’è il livello insostenibile degli affitti sul mercato privato. E’ per questo che noi già da tempo abbiamo chiesto alle associazioni dei proprietari di vederci per concordare i termini di un nuovo contratto con la riduzione dei prezzi del 25 per cento. Dall’altro latro c’è però anche il pubblico. Da quest’anno non ci sono più i fondi per l’affitto, né a livello comunale, né regionale”.


C’è anche un altro problema. “E’ evidente che le politiche per la casa, di fronte alla crisi, con tutti gli strumenti fino ad ora messi in capo, sia utili solo in parte. C’è bisogno che il Comune, in un ambito di partecipazione (anche con noi), inizi a reinventare una nuova politica dell’abitare, partendo dall’ascolto delle realtà sociali. Questo noi non lo vediamo. Secondo noi sarebbe utile allo scopo che l’amministrazione ci convocasse in modo preventivo quando prende delle iniziative. Non è possibile che prima ne parlino coi giornali e poi con noi”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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